09 dicembre 2009

Travagliato aderisce all'iniziativa: 350 rintocchi per il giusto clima!

SUONATE LE CAMPANE, I CORNI, I TAMBURI E I GONG PER 350 VOLTE PER UN GIUSTO CLIMA. Da tempo immemorabile, nelle culture di tutto il mondo, gli strumenti musicali come le campane e i tamburi, sono stati usati per chiamare la gente ai riti religiosi, sottolineare importanti momenti di culto, e invitare a comunicare con Dio ma anche per avvertire la popolazione di pericoli imminenti. Domenica 13 dicembre sarà il momento centrale dei negoziati al summit sul clima dell’ONU a Copenhagen. Alle 15.00 ora locale, (che coincide con la nostra stessa ora)al termine di un’importante Celebrazione Ecumenica nella Cattedrale Luterana di Nostra Signora a Copenhagen, tutte le chiese di Danimarca suoneranno le campane, e i Cristiani di tutto il mondo sono invitati a fare eco suonando essi stessi le proprie campane, i tamburi, i gong e i corni per 350 volte. L’idea è di creare una catena di rintocchi e di preghiere che si estendano su un lungo fuso orario che, partendo dalle Isole Fiji, nel Sud Pacifico – che è la prima regione in cui sorge il sole, dove gli effetti negativi del cambiamento climatico si fanno già sentire – fino all’Europa settentrionale, passando per tutto il mondo. Perché 350 volte? 350 ha a che fare con 350 parti per milione: questa è la soglia massima di sicurezza di CO2 nell’atmosfera, secondo molti scienziati, esperti di clima e i governi nazionali più progressisti. Per tutta la storia umana fino a circa 200 anni fa, la nostra atmosfera conteneva 275 parti per milione di CO2, ma ora la concentrazione è di 390 parti per milione. A meno che non si riesca nuovamente e rapidamente a ridurre i livelli di CO2 rischiamo di arrivare a un punto di non ritorno, con impatti irreversibili come lo scioglimento della calotta glaciale in Groenlandia e il rilascio di maggiori quantità di metano dallo scioglimento del permafrost. SUONA ANCHE TU PER UN GIUSTO CLIMA!!! Per ulteriori informazioni: http://www.oikoumene.org/en/news/news-management/eng/a/article/1634/churches-to-ring-the-alar.html Campagna promossa da: CONFERENCE OF EUROPEAN CHURCHES CONSILIUM CONFERENTIARUM EPISCOPORUM EUROPAE BELLRINGING350.ORG La Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita aderisce e promuove l’iniziativa. Le Chiese rispondono al cambiamento climatico Lettera congiunta KEK-CCEE alla Chiese in Europa Cari fratelli e sorelle, questa è una lettera congiunta che vi arriva dalla Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), e tratta di una delle preoccupazioni fondamentali che dobbiamo affrontare insieme. Il cambiamento climatico rappresenta un problema per ognuno di noi. Investe la vita dell’intero pianeta. La terra e tutti i suoi ecosistemi costituiscono un dono prezioso che abbiamo ricevuto da Dio. Di fronte alla crisi globale – economica, ambientale o di altro genere – siamo chiamati a vivere in modo da mostrare la fede, la speranza e l’amore che abbiamo verso Dio, nonché il nostro rispetto per l’intera Sua creazione. In un mondo dotato di risorse naturali limitate, dobbiamo promuovere uno stile di vita che prevenga ogni forma di abuso dei doni di Dio nella creazione e promuova una saggia amministrazione di tutto ciò che Dio ci ha dato nel Creato. In quest’ottica, dobbiamo ridurre la nostra dipendenza dal crescente consumo di energia, in particolare di quella ricavata dai prodotti di origine fossile. I paesi industrializzati debbono collocarsi in prima linea in questo impegno, anche in base alla loro responsabilità per i decenni di accumulazione dei gas effetto-serra nell’atmosfera terrestre. L’effetto cumulativo di questi gas costituisce una delle molte sfide che ci troviamo a gestire in termini di decisioni politiche. Ci spinge anche a cambiare la nostra vita quotidiana come comunità e come individui. Alla Conferenza sul clima organizzata dall’ONU a Copenhagen dal 7 al 18 dicembre prossimi, verranno prese importanti decisioni che influenzeranno molti aspetti della nostra vita, sin d’ora, rispetto all’immediato futuro. La KEK e il CCEE, insieme a molte singole Chiese in Europa, sono convinti che le problematiche discusse alla Conferenza e le sfide che dobbiamo affrontare non abbiano a che fare soltanto con gli aspetti tecnici del cambiamento climatico: etica, cultura, fede e religione sono elementi sostanziali del nostro stile di vita e devono essere tenuti in conto se si vuole affrontare il cambiamento climatico in modo efficace e assicurare uno sviluppo umano integrale. Sappiamo che soltanto con un’ecologia realmente umana, che tenga conto dei diritti ma anche delle responsabilità che abbiamo l’uno verso dell’altro nonché verso le future generazioni, si può prevedere una migliore attenzione nei confronti dell’ambiente. Crediamo che l’UE debba incrementare i suoi sforzi nel riconoscere le responsabilità reciproche dei Paesi membri nel combattere il cambiamento climatico. Alla luce di quanto detto, esortiamo le Chiese e i cristiani in Europa ad intraprendere azioni appropriate per affrontare la sfida del cambiamento climatico nelle prossime settimane: • Li incoraggiamo ad affrontare i loro rispettivi governi e a invitarli, con coraggiosa generosità, a intraprendere un’azione forte finalizzata alla mitigazione e all’adattamento agli effetti del cambiamento climatico. L’impatto sulla crisi economica non deve rappresentare una scusa per evitare un’azione efficace per la tutela dell’ambiente. • Incoraggiamo le Chiese in Europa a osservare che la sfida del cambiamento climatico è una questione di giustizia. Coloro che hanno dato un contributo minore al problema del cambiamento climatico, poiché vivono in regioni meno sviluppate e meno industrializzate, sono i primi a sentirne gli effetti. Dobbiamo riconoscere le loro preoccupazioni e metterci insieme per affrontarle. • Dobbiamo riconoscere che il cambiamento climatico può causare sofferenze e privazioni incalcolabili, può ostacolare lo sviluppo umano integrale e recare danno al Creato. Noi sosteniamo lo sviluppo di nuovi strumenti finanziari che permettano di affrontare queste problematiche. • Esortiamo le Chiese a partecipare a iniziative per il risparmio di energia, alla promozione dell’energia rinnovabile, ad affrontare gli effetti negativi del cambiamento climatico, a educare al senso di responsabilità ecologica finalizzata alla salvaguardia di un’autentica ecologia umana. • Incoraggiamo il lavoro in rete e la condivisione di iniziative e di ‘buone pratiche’ per la salvaguardia della creazione, così come sottolineato e raccomandato negli esiti della III Assemblea Ecumenica Europea di Sibiu (Romania) nel 2007. Invitiamo le Chiese a impegnarsi nella preghiera comune, in solidarietà con coloro che soffrono gli effetti negativi del cambiamento climatico, in una ricerca comune della saggezza e della perseveranza nel modificare i nostri stili di vita inappropriati. La prossima Domenica 13 dicembre, nella Cattedrale luterana di Copenhagen, avrà luogo un atto di culto ecumenico come parte del programma della Conferenza sul clima organizzata dall’ONU. Vi invitiamo a unirvi a queste preghiere come potete, associandovi in tal modo alla comunità allargata delle persone che pregano a Copenhagen e in molte parti del mondo. Alle 15.00 le chiese della Danimarca suoneranno le campane, e i cristiani di tutto il mondo sono invitati a far loro eco suonando 350 rintocchi delle proprie campane alle 15.00 ora locale. Potete trovare ulteriori informazioni sull’iniziativa all’indirizzo www.bellringing350.org. Abbiamo previsto una catena di rintocchi e preghiere che si estendano su un lungo fuso orario che partendo dalle Isole Fiji, nel Sud Pacifico – che è la prima regione in cui sorge il sole, dove gli effetti negativi del cambiamento climatico si fanno già sentire – fino all’Europa settentrionale, passando per tutto il mondo. Chiediamo a Dio la sua grazia e la sapienza per riuscire a procurarci i mezzi per affrontare le sfide dell’attuale crisi ambientale. Facciamo questo in risposta all’appello di Gesù nel Vangelo a promuovere società che mettono in pratica la giustizia e la solidarietà. Il CCEE e la KEK, in stretta collaborazione con la Rete Ambientale Cristiana Europea (ECEN), portano avanti un monitoraggio attivo della situazione. Saremo lieti di poter rispondere a qualunque domanda o richiesta di chiarimento che questa lettera possa aver fatto nascere. Con la benedizione di Dio San Gallo/Geneva, il 6 novembre 2009 P. Duarte da Cunha Ven. Colin Williams
Segretario Generale CCEE Segretario Generale KEK

10 novembre 2009

LETTERA PER IL PRESIDENTE FORMIGONI E L'ASS. BONI

Stamattina una piccola delegazione dei gruppi ambiente ha raggiunto gli uffici dell'assessorato e ha consegnato una cartina "particolare" con indicate tutte le discariche dell'Ovest Bresciano. Approfittando dell'occasione abbiamo consegnato alla dott.ssa Lavagetti un documento, di seguito riportato, destinato al presidente Formigoni e all'ass. Boni. Egregio, in qualità di cittadini di Travagliato (Bs) ci troviamo costernati nell'apprendere non solo che sono state autorizzate sul nostro territorio una discarica di inerti in località Rinascente e una discarica di amianto in località Valverde (a distanza di 30 mt l'una dall'altra) ma che ben presto il nostro paese sarà sommerso da nuove realtà di impatto catastrofico per l'ambiente. Con tristezza apprendiamo che le amministrazioni preposte alla salvaguardia del nostro territorio in realtà non stanno tenendo in considerazione le osservazioni di cumulabilità degli impatti che da più enti sono loro pervenute. Di fatto da più di un anno noi lottiamo contro un futuro sempre più grigio. 3700 firme raccolte, pareri contrari dei consiglieri, azioni di ripetuta protesta. Come potete continuare ad approvare progetti di "distruzione ambientale" senza considerare il "NO" che continuamente si alza da chi abita in questo territorio? Chiediamo pertanto a chi ci rappresenta. o almeno dovrebbe farlo, di mettersi una mano sulla coscienza e di capire che le persone hanno ancora bisogno di sapere che le istituzioni desiderano ascoltarle. La realizzazione della discarica di amianto avrà impatti importanti e pesanti su un territorio già fortemente provato. A ciò si sommano i disagi che deriveranno dalla realizzazione delle linee di alta velocità (Tav) e da BreBeMi, che smembreranno (letteralmente) il territorio di Travagliato, Berlingo e non solo. Senza dimenticare la situazione della Macogna, che coinvolge ben quattro comuni (Berlingo, Cazzago SM, Rovato, Travagliato). Benché le nostre amministrazioni abbiano deciso di realizzare un Plis ciò non esclude che prendano vita altre discariche ( di fatto due richieste sono già state presentate). A ciò si somma a vecchia discarica Aso che da diverso tempo crea problemi ambientali (infiltrazioni nella falda), a due assi dalla discarica che avete appena approvato. Dunque è davvero questo il progetto dei nostri amministratori regionali? Sommergerci di rifiuti finché non soffochiamo? Di fatto il piano regionale prevede che la maggior parte dei rifiuti prodotti in Lombardia sia da smaltirsi nella provincia di Brescia. E' sufficiente aprire una cartina per rendersi conto della nostra situazione. Come cittadini della Regione Lombardia, della Provincia di Brescia e del territorio dell'Ovest Bresciano chiediamo quanto segue: - che la Regione Lombardia riveda i propri piani di gestione dei rifiuti e prenda in considerazione le possibilità di "riciclo" dell'amianto; - che la Regione Lombardia compa un atto forte e prometta, in forma scritta, che le cave in località Macogna non saranno destinate a discariche ma a Plis; - che la Regione Lombardia riveda le autorizzazioni rilasciate alla discarica di amianto in loc. Valverde (Travagliato); - che la Regione Lombardia rivaluti la situazione della discarica di amianto in considerazione: dell'esistenza di un bosco ormai da più di venti anni unico bosco nel raggio di km, delle leggi regionali secondo le quali la Regione Lombardia dovrebbe preservare i boschi e non distruggerli, del fatto che la discarica di inerti è sita in una località di nuovo allargamento urbano, dei disagi derivanti da un ulteriore traffico di camions che si andrebbe a sommare a quello provocatodall'adiacente discarica di inerti, della non esistenza di una viabilità oggi capace di soddisfare la richiesta di discarica in tale luogo, del fatto che su cinque discariche di amianto in Regione Lombardia, tre sono site sul territorio di Brescia. Cordialmente, 3700 cittadini di Travagliato

MOSTRA DI VIGNETTE

Immagini della serata inaugurale della prima mostra di vignette organizzata dal Comitato di Travagliato e dai gruppi ambiente Ovest Bresciano. Intervenuti alla serata don Gabriele Scalmana (Pastorale del Creato), il prof. Davide Uboldi (ass. all'ambiente per il Comune di Travagliato), e Silvio Parzanini (Presidente Legambiente Franciacorta).

MANIFESTAZIONE A MILANO, 10 NOVEMBRE 2009

Prime immagini della manifestazione tenutasi stamattina a Milano: un pullman di cittadini dell'Ovest Bresciano si è recato a Milano nella mattinata di oggi per esporre di fronte al Pirellone e alla sede dell'assessorato all'ambiente della Regione Lombardia le oltre 12,000 firme raccolte negli ultimi anni dai comuni dell'Ovest Bresciano contro le devastazioni del territorio ormai soggetto a continui "attacchi" ambientali.

31 ottobre 2009

L'ASSESSORE REGIONALE FERRAZZI RISPONDE A COLDIRETTI

(tratto dal blog del Plis Macogna) http://progettomacogna.blogspot.com/2009/10/la-risposta-dellassessore.html

RIFIUTI,IL BROLETTO SCEGLIE DI "DISOBBEDIRE"

LEGA NORD E PDL SPIAZZATI, MENTRE LA MINORANZA VOTA COL CENTRODESTRA MA ADDITA "L'INCAPACITA' DEGLI ASSESSORI A DIALOGARE COI REGIONALI". (articolo di BresciaOggi del 30 ottobre 2009 di Mimmo Varone). Il governo amico in Regione boccia il Piano provinciale di gestione dei rifiuti che aveva compattato maggioranza e opposizione. Lo boccia soprattutto nella parte che tutela il territorio della Franciacorta e spiazza Lega Nord e Pdl del Broletto che ieri con una mozione hanno proposto la disubbidienza e affidato al presidente Daniele Molgora la mediazione per arrivare a un accordo. Le opposizioni l'hanno votata (unico contrario Giulio Arrighini di Lega Padana Lombardia) per non rompere quell'unità trovata in sede di approvazione e non indebolire l'azione a difesa del Paino, ma ha additato pure "l'incapacità degli assessori competenti a dialogare con quelli regionali, peraltro delle stesse forze plitiche, per evitare l'atto impositivo". Nel piano provinciale è contenuto un vincolo che impedisce nuovi impianti di incenerimento di rifiuti e nuove discariche nella zona di produzione delle uve destinate alle bollicine Docg e in una fascia di 500 metri esterna. La Regione ha diffidato il Broletto e ha prescritto modifiche e correzioni, nonché lo stralcio del vincolo sulla Franciacorta. Da qui la "disubbidienza" presentata dai capigruppo Pdl Diego Invernici e Lega Nord Stefano Borghesi, votata dal Consiglio. Il Pd con Maurizio Billante voleva un emendamento per sollecitare a non aderire all'indicazione della stessa Regione di trasformare la terza linea del termoutilizzatore di Lamarmora in linea per Rsu, ma è stata bocciata. Intanto, fuori della sala consiliare il Comitato ovest bresciano incitava (inascoltato) a chiedere al Pirellone di revocare il decreto "assurdo" (il 152/2006) che dà giudizio di compatibilità ambientale alla realizzazione di nuove cave a Cazzago e Travagliato. L'opposizione - si diceva- ha votato la "disubbidienza", ma con il mal di pancia. E Gianmarco Quadrini (Udc), che dietro la mozione vede più che altro il desiderio di mostrarsi "paladini della Franciacorta solo a parole", si chiede cosa facessero gli assessori al Territorio Giuseppe Romele e all'ambiente Stefano Dotti quando si doveva tutelare il piano provinciale. Arrighini avverte che la disubbidienza può portare al commissariamento del Broletto. "Rischiamo -replica Dotti-, se accadrà avrà un significato politico, dirà che la Provincia non accetta linee guida". Per il resto sono state approvate tre delibere e discusse alcune interrogazioni. Tra le prime, l'approvazione all'unanimità del regolamento della commissione provinciale espropri, una variazione di bilancio ovata a maggioranza che sposta un milione e 100 mila euro per l'impegno del piano anticrisi e altri 150mila per i maggiori oneri dall'acquisto di sale antighiaccio.

LA NATURA NEL FUMETTO...

Venerdì prossimo, ore 21,00, parte la prima mostra del fumetto ambientalista organizzata dei gruppi ambiente dellOvest Bresciano con il supporto del Comune di Travagliato. Titolo dell'evento: "La natura nel fumetto... le criticità ambientali in mostra". Le vignette e le illustrazioni sono state gentilmente donate o prestate per l'occasione da autorità del settore: Silvio Boselli, illustratore e collaboratore Cem ha concesso di esporre 10 delle sue realizzazioni appartenenti alla mostra itinerante ALTRIMMAGINARI; Maurizio Baselli, nato e cresciuto a Borgo San Giacomo, ha realizzato per l'occasione 11 vignette relative alla difficile situazione del territorio travagliatese; Gianfranco Uber, vignettista de "La Repubblica", ci ha permesso di utilizzare le vignette disponibili sul suo blog http://humour-ugb.blogspot.com/ disegnate in diverse occasioni nell'arco della sua carriera; a questi si aggiungono altri artisti bresciani che gentilmente si erano offerti già in passato di sostenere la causa dell'ovest bresciano realizzando alcuni lavori nel 2003- 2004 per il gruppo ambiente di Berlingo. All'inaugurazione seguirà un dibattito dal titolo: "La politica dell'ambiente nell'ovest Bresciano. La vignetta come espressione del malessere ambientale" a cui interverranno Don Gabriele Scalmana, responsabile della Pastorale del Creato, prof. Davide Uboldi, assessore all'ambiente per il Comune di Travagliato, e Silvio Parzanini, presidente di Legambiente Franciacorta.

20 ottobre 2009

Mostra della Vignetta "ambientalista"

Dal 6 novembre all' 8 novembre a Travagliato, sala Nicolini, mostra della vignetta dal titolo: "La Natura nel Fumetto..." http://www.facebook.com/profile.php?id=1159345077&ref=name#/event.php?eid=160501708674&ref=mf

11 settembre 2009

Perché il Comitato di Travagliato dice no alla discarica di amianto in cava Cerca (località Val Verde)

Sulla base di alcune indagini effettuate nel 2008 si è giunti a definire, in conformità con le leggi regionali, la ex cava Aquilini quale bosco. Di fatto in una relazione redatta a Travagliato nel Gennaio 2008, intitolata Relazione su indagine ornitologica qualitativa presso la ex cava Aquilini, emergono alcuni espetti che definiscono l’area in esame quale parco, per via della presenza di specie animali e vegetali. In particolare si legge: - Dal punto di vista ambientale la cava in oggetto è un biotopo molto interessante, rigenerandosi in maniera completamente spontanea; infatti la presenza di essenze vegetali sia erbacee che arboree non è dovuta all’opera antropica bensì ad uno sviluppo completamente naturale. In provincia siti con queste caratteristiche sono estremamente rari se non inesistenti. - Dal punto di vista ornitologico il periodo scelto per la valutazione qualitativa non risulta dei più idonei giacché la riproduzione delle varie specie è molto avanzata e gli animali tendono ad essere più elusivi ; inoltre non viene rilevato tutto ciò che attiene al periodo migratorio , oggetto magari di una futura ricerca. - Sono state contattate le seguenti specie ornitologiche: upupa (Upupa epops); colombaccio (Columba palumbus), Tortora (Streptopelia turtur), cuculo (Cuculus canorus), Gufo comune (Asio otus), Allocco (Strix aluco), balestruccio (Delichon urbicum), merlo (Turdus merula), luì piccolo (Phylloscopus collybita), capinera (Sylvia atricapilla), pigliamosche (Muscicapa striata), usignolo (Luscinia megarhynchos), codirosso (Phoenicurus phoenicurus), saltimpalo (Saxicola Torquata), e poi rigogolo (Oriolus oriolus), averla piccola (Lanius collirio), cornacchia (Corvus corone), torno (Sturnus vulgaris), passero mattugio (Passer montanus), passera d'Italia (Passer italiane), fringuello (Fringilla coelebs), verdone comune o verdone (Carduelis chloris chloris), Cardellino (Carduelis carduelis), rondone (Apus apus), picchio rosso maggiore (Dendrocopos major, rondine comune (Hirundo rustica). Infine si desidera ricordare che il territorio dell’Ovest Bresciano, e dunque non solo il comune di Travagliato, è da tempo soggetto ad azioni di devastazione del territorio che a lungo andare rischiano di causare un collasso ambientale. Di fatto nell’ultimo anno sono state approvate tre nuove discariche (due di inerti – Travagliato e Pedrocca - e una di amianto - Travagliato), sono state depositate due richieste di discarica di rifiuti speciali non pericolosi nell’Ate 14 - località Macogna – una delle quali in una dubbia condizione di approvazione (mentre la Regione Lombardia nega di aver mai approvato la discarica in oggetto, i Comuni dei paesi interessati interpretano i documenti regionali in modo assai differente), a cui si aggiungono le nuove linee di viabilità su strada e rotaia che chiuderanno la zona in oggetto entro un triangolo di traffico e smog (Tav, Bre-Be-Mi, Cordamolle, potenziamento tangenziale sud di Brescia, varianti 235, svincoli vari). Altrettanto critica la situazione della “Bissa” (Travagliato) in cui è prevista una nuova escavazione e la realizzazione di un laghetto artificiale a due passi dalla falda acquifera. Il Comitato di Travagliato, opponendosi da tempo a queste “torture ambientali”, ha lo scopo di far capire che un territorio non può subire solo “pressioni ambientali” ma necessita anche di compensazioni, soprattutto in una provincia, quale quella di Brescia, tra le più inquinate d’Europa. Scopo è soprattutto quello di far comprendere l’importanza dei parchi verdi e del ripristino/salvaguardia della flora e fauna quali pesi che permettono alla bilancia della modernizzazione di concedere ancora ossigeno ai cittadini. Basta cemento sì ai parchi.

10 settembre 2009

CONFERENZA STAMPA CONTRO DISCARICA DI AMIANTO A SAN POLO - dichiarazione della portavoce

Di seguito la Conferenza Stampa del Gruppo Spontaneo di San Polo anti discarica di amianto tenutasi in p.za Loggia sabato 29 agosto. Il Comitato di Travagliato ha partecipato alla giornata e dà il suo appoggio e sostegno al gruppo con cui è in forte contatto. "Brescia, 29/08/2009 Prima di ogni altra cosa vogliamo spiegare il motivo per cui ci troviamo qui: FACCIAMO IL PARCO DELLE CAVE! Noi come Comitato spontaneo contro le nocività abbiamo deciso di impegnarci in questo senso. Il nostro comitato è nato all’inizio di giugno dopo aver scoperto che all’interno della zona che il piano regolatore vigente destina a Parco delle Cave, si è deciso di realizzare un polo logistico della ditta ITALGROSS della famglia Odolini ed una discarica di amianto. La nostra opposizione oggi non riguarda solo queste due gravi nocività che ci sono state prospettare in primavera, ma anche la realizzazione del nuovo stadio e della cittadella dello sport che il nostro Sindaco ha annunciato di recente. Fino a qualche mese fa sul sito ufficiale del Comune di Brescia era presente un bellissimo depliant che illustrava i parchi delle città, che ricordiamo essere stata recentemente riconosciuta la più verde d’Italia, e fra questi figurava il realizzando Parco delle Cave. Molti si domandano: ma se Brescia è un città con così tanto verde, come ci è stato ricordato anche dal Giornale di Brescia nei giorni scorsi, a che serve un nuovo parco? Peccato che quando di ricorda tale primato non venga contemporaneamente ricordato che Brescia, insieme a tutta la pianura Padana, è una delle zone più inquinate del mondo ed è anche una delle città con il più alto tasso di PM10 nell’aria! E certo le realizzande BREBEMI e tangenziale est non vanno nella direzione di migliorarne la qualità nonostante i nostri amministratori vogliano farci credere il contrario. Inoltre, mentre a Milano è stato dimostrato che con l’introduzione dell’ECOPASS l’inquinamento cittadino ne ha risentito positivamente, sempre i nostri amministratori hanno pensato bene di aprire al traffico la ZTL così come promesso in campagna elettorale, per favorire lo sviluppo del commercio cittadino che altrimenti a loro dire sarebbe morto; non ha importanza se poi a morire nel vero senso della parola sono i cittadini. Così, a fronte del futuro ulteriore peggioramento della qualità dell’aria cittadina (nonostante quanto stabilito dal Protocollo di Kioto firmato anche dall’Italia), si sta “giustamente” pensando di sopprimere un enorme polmone verde che se mantenuto “rischierebbe” di contenerne gli effetti negativi. E’ appunto contro la miopia di coloro che ci amministrano, oltre che di chi li ha votati, che abbiamo deciso di difendere il PARCO DELLE CAVE opponendoci a tutti gli interventi che vanno a minarne la realizzazione e cominciando dalla discarica di amianto non perché sia la più importante, ma perché sembra essere la più imminente. La Regione Lombardia ha già emesso il documento denominato V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) con il quale autorizza la ditta PROFACTA che fa capo alla famiglia Faustini, a realizzare una discarica nella quale verranno conferiti 80.000 M3 di amianto (una volumetria pari al Crystal Palace) provenienti da tutta la regione. E questo a circa 100 MT dall’abitato di S. Polo, zona già gravemente compromessa dalla presenza dell’Alfa Acciai e dal traffico di tangenziale e autostrada (nei cui pressi era presente una centralina di rilevamento della qualità dell’aria che è stata da tempo rimossa perché restituiva dati troppo alti). Nello stesso territorio sono già presenti numerose discariche di materiali di ogni genere, compreso il Cesio 137 (radioattivo) oltre ad una notevole quantità di cave: è appunto a causa del notevole degrado del luogo che la Provincia e la Regione hanno individuato questo posto per attivare la discarica di amianto. Visto che le nocività sono già presenti in gran quantità non c’è motivo per non aggiungerne altre. Tutt’al più sopra ci costruiremo campi da calcio, tennis o altro. Ma quale genitore si sentirebbe tranquillo al pensiero di suo figlio che pratica una sana disciplina sportiva sopra 80.000 M3 di amianto? La vera riqualificazione del sito, secondo noi, non può passare attraverso la devastazione dello stesso, ma passa attraverso la bonifico ed il ripristino delle condizioni ottimali per lo sviluppo naturale delle biodiversità già presenti ed il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Per lo smaltimento dell’amianto ci sono diverse altre soluzioni da prendere in considerazione: soluzioni che prevedono la sua inertizzazione trasformandolo in sostanze non più pericolose, soluzioni già messe in atto da altri paesi esteri, ma anche da alcune regioni italiane. Perché la Lombardia, la regione più ricca d’Italia, non imbocca al più presto questa strada dimostrando così di non diventare sempre più ricca a scapito della salute dei suoi abitanti. Comitato Spontaneo contro le Nocività" L'indirizzo mail del nostro comitato è bresciacontrolenocivita@gmail.com, mentre l'indirizzo del sito è www.bresciacontrolenocivita.wordpress.com/

08 luglio 2009

RISULTATO INCONTRO SUL PLIS

Ieri sera i gruppi ambiente di Travagliato, Berlingo, Rovato, Duomo e Pedrocca hanno incontrato i quattro rappresentanti dei Comuni coinvolti nel progetto di Plis per discutere la proposta di collaborazione avanzata dal sindaco di Berlingo, Ciapetti, in data 22 maggio. L'incontro, che ha raggiunto toni accesi ma che si è concluso in un clima disteso e conviviale, ha visto protagonisti i gruppi ambiente che dovevano dare risposta alla richiesta di partecipazione al progetto di Plis. Bersini, portavoce dei gruppi ambiente, ha illustrato alle amministrazioni la necessità di avere un chiarimento in merito alla loro effettiva volontà di dire "no" a un Plis che preveda la realizzazione della discarica di rifiuto speciali non pericolosi presentata dalla Drr e attualmente in procedura di Via in Regione. I rappresentanti dei quattro Comuni hanno ripetutamente illustrato gli sforzi realizzati dalle proprie amministrazioni contro la realizzazione della discarica Drr. Benché nel 2003 una Convenzione stipulata tra la società proponente e il Comune di Cazzago SM avesse aperto le porte all'attuale richiesta di discarica, l'assessore all'ambiente del suddetto comune ha sostenuto che l'attuale amministrazione sta facendo tutto quanto in suo potere per rimediare al passato. L'incontro non ha portato, come forse in molti speravano, alla nascita di un'associazione unica che inglobi gruppi ambiente e amministrazioni comunali, a causa delle diffidenze e degli indugi che ancora persistono tra le due realtà. Tuttavia i gruppi ambiente si sono dichiarati disponibili a partecipare e a collaborare al progetto di Plis (come già fatto fino ad ora d'altra parte) a patto che le intenzioni avanzate dai quattro Comuni durante il dibattito abbiano effettiva attuazione. Rappresentante dei gruppi ambiente sarà Parzanini di Legambiente Rovato. I partecipanti, infine, si sono dati appuntamento a data da definirsi allo scopo di poter "istituzionalizzare ufficialmente" la collaborazione che sta nascendo tra i due schieramenti. Documento presentato dai cinque gruppi ambiente controfirmato dai rispettivi rappresentanti durante l'incontro di martedì: Ai Sindaci di Berlingo, Cazzago S/Martino, Rovato e Travagliato. I gruppi Ambientalisti sono favorevolissimi alla realizzazione del PLIS Macogna tanto che: 1. più volte siamo intervenuti presso tecnici e politici del competente assessorato Provinciale; 2. abbiamo convinto 8 Sindaci della zona a sottoscrivere una lettera si sostegno al PLIS; 3. alle 4 amministrazioni comunali promotrici ed ai tecnici incaricati abbiamo fatto proposte concrete per "riempire di contenuti" il progetto; 4. abbiamo cercato privati che potrebbero investire nella realizzazione del parco; 5. nella manifestazione del 21/02/2009 (contro le 4 discariche e 2 cave) molte magliette ed alcuni striscioni riportavano "No alle discariche, SI al Plis". quanto sopra è stato poco avvalorato dalle 4 amministrazioni Comunali ma per gli ambientalisti ha comportato impegno e sacrifici. Certamente siamo disponibili a collaborare con i comuni per ottenere il riconoscimento del PLIS e per una sua funzione gestionale, non siamo però disponibili a realizzare il parco con discariche incorporate. Perché la collaborazione auspicata possa essere fruttuosa e duratura è indispensabile che alla base ci sia assoluta chiarezza (che non è polemica). Obbiettivo comune deve essere quello di impedire le discariche e realizzare il PLIS, e per i nostri gruppi è indispensabile conoscere le iniziative che le amministrazioni intendono sostenere per recuperare una situazione che pare agevolare la realizzazione di una discarica di rifiuti inerti e derubricati inerti già concordata dall'Amministrazione di Cazzago San Martino con la ditta NORD CAVE nella convenzione registrata in data 04/03/2003 (convenzione citata nell'allegato A della recente delibera G:P: del 12/05/2009). non meno preoccupante è il fatto che, sia nel PGT di Cazzago San Martino sia nele DGC dei 4 Comuni non si è voluto escludere che il recupero possa avvenire con discarica di rifiuti speciali non pericolosi (se la DRR decidesse di eslcudere alcuni codici di rifiuti putrescibili ...). Altrettanto necessaria è la condizione che COGEME abbandoni qualsiasi volontà di realizzare discariche nell'ATE 14 e abbandoni lo scetticismo dimostrato rispetto al PLIS; collaborando per impedire la realizzazione di discariche; riteniamo che l'autorevolezza dei quattro Sindaci sia tale da poter chiedere a COGEME decise prese di posizione in merito. Sulla base di concrete azioni che possano recuperare dette situazioni, gli ambientalisti sono disponibili ad aderire all'ipotesi prospettata in data 22/05/2009. Certi che comprenderete queste nostre esigenze propedeutiche ad un nostro impegno concreto e vigoroso a favore del PLIS; porgiamo cordiali saluti e attendiamo riscontro. Circolo Legambiente Franciacorta Gruppo Ambiente Berlingo Comit. Ambiente e salute Travagliato Consiglio di Frazione Pedrocca Comitato "Duomo per Duomo"

07 luglio 2009

Incontro con i sindaci per il Plis

Stasera alle h. 21:00 presso il Municipio di Berlingo si terrà l'incontro tra i Comitati ambiente locali e i Comuni coinvolti nel progetto di Parco (Plis) in località Macogna. Tema dell'incontro sarà la risposta alla proposta di collaborazione avanzata dal sindaco di Berlingo in data 22 maggio.

IL COMITATO INCONTRA L'ASSESSORE BONI

Giovedì mattina una delegazione del Comitato Cittadini, accompagnato dai gruppi ambiente di Berlingo e Rovato e da Legambiente Rovato, ha incontrato l'assessore Boni negli uffici regionali di Milano. L'incontro, che come tema aveva la richiesta di discarica di amianto in località Valverde, ha permesso al Comitato di esprimere le proprie perplessità in merito alla medesima e di ascoltare la posizione della commissione preposta alla sua approvazione. Il risultato dell'incontro ha permesso di comprendere che attualmente la Regione Lombardia necessita di una discarica di amianto sul proprio territorio e che la cava Valverde di fatto non è tra le "favorite" per questo scopo. La ragione sta, come il Comitato ha fatto ben notare, nella reale condizione della cava che, ormai ferma da più di 20 anni, ha trasformato la propria fisionomia in un bosco. Oggi la cava Valverde deve, a giudizio del gruppo ambiente, essere definita, giudicata e considerata quale parco naturale, dove vi sono alberi e animali che hanno proliferato creandosi un rifugio stabile. Continuare a parlare di cava allo stato attuale delle cose sarebbe privo di senso e di logica. Il Comitato Ambiente ha cercato, attraverso documentazioni, di dimostrare l'effettiva realtà del Parco Valverde e ha espresso la necessità di salvaguardare un territorio che a breve sarà devastato a causa della discarica di inerti in cava Bettoni. L'assenza di vie di accesso che conducano alla cava, inoltre, costituirebbe un deterrente alla sua approvazione, a ragione anche del fatto che l'unica via che attualmente conduce al bosco Valverde (via Trepola) è fortemente frequentata da podisti e ciclisti e, a giudizio dei gruppi ambiente, dovrebbe essere trasformata in zona pedonale piuttosto che in area transitata da mezzi pesanti. Pur uscendo dal'incontro senza risposte, il Comitato è speranzoso nel ritenere che il bosco Valverde non debba essere considerato tra le favorite a diventare discarica. Nella speranza che i buoni propositi emersi in sede di dibattito giungano a buon fine il Comitato attende l'elezione del nuovo assessore provinciale all'ambiente per sottoporre l'attenzione anche alla Provincia nella speranza che la nuova giunta abbia il buon senso di salvaguardare il proprio territorio e non di continuare ad utilizzarlo come merce di scambio.

24 aprile 2009

IL COMITATO INFORMA CHE IN DATA 30 APRILE ALLE H. 20:45 IN SALA NICOLINI SI TERRA' UNA RIUNIONE ALLO SCOPO DI RIDEFINIRE IL RUOLO DEL COMITATO E LA COMPOSIZIONE DEL DIRETTIVO. CHIUNQUE SIA INTERESSATO A METTERE A DISPOSIZIONE LA PROPRIA CONOSCENZA E LA BUONA VOLONTA' E' PREGATO DI PARTECIPARE. Il portavoce, Sara Bonati

22 aprile 2009

MANIFESTAZIONE 21 FEBBRAIO 2009

APPELLO AI TRAVAGLIATESI: diciamo no all’accanimento terapeutico sul nostro territorio

11 marzo 2009 Oggi il Comitato Cittadini Ambiente e Salute di Travagliato è stato audito dalla Regione Lombardia. Presente la sua portavoce, accompagnata dai capi- gruppo dei Comitati ”vicini” (Berlingo e Pedrocca), e presenti anche gli assessori all’ambiente dei quattro comuni coinvolti nel Plis, invitati nella giornata di ieri dalla presidente della Commissione. Il tema del giorno: la situazione in località Macogna … motivo promotore è stata la nostra richiesta di audizione, che in realtà voleva affrontare tutti i problemi scottanti presenti sul territorio di Travagliato, in primis la questione “Bettoni”! La risposta del segretario della dott.ssa Peroni (presidente della Comissione ambiente regionale) è stata che al calendario c’è la Macogna e non si possono fare cambiamenti, inoltre la cava Bettoni non è più di interesse né di competenza regionale (di fatto la Commissione ambiente della Regione non ha poteri in merito), come Ponzio Pilato, responsabilità alla Provincia. Ma gli errori in procedura di Via mai rettificati? Alla fine l’audizione ha lasciato spazio a una lunga dissertazione da parte degli “invitati” sulla situazione di Travagliato e dell’area intracomunale della Macogna. Ora stiamo a vedere. Dunque il caso “Bettoni” è a una svolta: se in Regione non si può ottenere nulla perché non compete più a loro, e in Provincia non ci vogliono sentire, cosa resta?! Sì, anche perché da quando il Comitato è nato i suoi sostenitori sono andati scemando, sempre meno partecipazione e attenzione alle iniziative, solo voci di critica e insulti su volantini o a parole da chi in realtà non sta facendo proprio nulla per il suo paese. Dunque è sempre facile criticare o “farsi vedere” finché fa comodo ma il paese che fine sta facendo? Beh, una voragine di discariche e di asfalto presto lo assalirà finché l’indifferenza e la delegazione delle resposabilità continuerà a pervadere i cittadini. Qualcuno ci ha suggerito, perché vi ostinate con la questione Bettoni? Avete problemi più pressanti di cui occuparvi, ormai è campo morto quello, c’è da lottare contro le altre tre discariche, e poi c’è sempre la Bre-Be-Mi, il potenziamento della tangenziale, la Tav, tutti fattori che “inquineranno” la serenità di Travagliato. E poi la risposta cittadina alle vostre iniziative? In quanti erano davanti alla Provincia a luglio? In quanti riepivano la piazza di Travagliato il 21 febbraio? Forse che qualcuno è abile solo nel lamento? Certo è che alla nascita il Comitato contava circa 40 membri o forse più. L’informazione da parte nostra quest’anno non è mai mancata: abbiamo usato tutti i canali possibili. Oggi siamo a un bivio, la gente vuole o no dire “basta” alla devastazione che il territorio di Travagliato sta subendo? I 3700 firmatari della petizione sono ancora convinti di non volere le discariche? Perché nessuno li sente più parlare, e qualcuno dall’alto potrebbe pensare che a Travagliato le discariche le vogliono. Tante persone per strada mi chiedono: ma come va la situazione della discarica Bettoni? Cosa state facendo? Ma siete sicuri di fare abbastanza? E io rispondo, in dieci quanto si può fare? Perché il Comitato non è un organo istituzionale, non ha fondi a cui attingere, non è altro che un gruppo di cittadini che hanno preso a cuore i problemi del proprio territorio, perché loro problemi, ma sono anche i problemi degli altri travagliatesi. In piazza il 21 febbraio c’era Castrezzato forte e fiero, c’era il Duomo, c’era la Pedrocca e pure Berlingo non è mancato, e Travagliato mi domando? Beh Travagliato era lì, in mezzo a tutti gli altri, un po’ sbiadito, e dire che tra questi è il paese più grande in numero di abitanti e anche nell’occhio del ciclone ambientale … forse non ha capito che parlare serve, che partecipare è l’unica arma di cui la gente comune come noi dispone. E i rappresentanti politici? L’invito l’hanno ricevuto tutti e in più occasioni, in primis al Consiglio comunale in cui il Comitato è intervenuto. Beh, io personalmente ho visto solo un po’ dell’amministrazione, gli altri … impegni impedenti. Poi forse qualcuno c’era a rappresentarli. Certo sarebbe stato bello vedere chi è a capo dei vari partiti, sarebbe stato un segno forte, tutti lì davanti alla colonna per dire “no” come liberi cittadini, questo sì sarebbe stato bello. Beh, ma se facciamo come all’ultimo Consiglio comunale durante il quale si sono sentite solo parole “grosse” … soprattutto dopo il mio appello di dire “basta” alle scaramucce politiche … però non giudico, non faccio parte di quel mondo, forse è così che bisogna fare. Ma il Comitato non si vuole arrendere. Certo Travagliato è in sciopero di attivismo ma il Comitato non perde le speranze, prima o poi i travagliatesi si convinceranno che abbiamo bisogno del loro aiuto e ce lo daranno. Travagliato deve lottare, le battaglie non sono finite, c’è la Cerca (discarica di amianto) che è lì, non si sa ancora bene cosa vogliano farne in Regione. E la Macogna? Beh, in pochi sanno che la Macogna, se non stiamo attenti, diventa una discarica gigantesca, due richieste sono già state depositate, rifiuti speciali non pericolosi. E il progetto di Plis, stupenda proposta della nostra amministrazione (e chiedo scusa se decanto qualche merito dell’uno o dell’altro, certo non è da leggersi come una presa di posizione politica, ma solo come un riconoscimento del dato di fatto), non esclude le discariche, per cui meglio non stare a dormire.