31 ottobre 2009

RIFIUTI,IL BROLETTO SCEGLIE DI "DISOBBEDIRE"

LEGA NORD E PDL SPIAZZATI, MENTRE LA MINORANZA VOTA COL CENTRODESTRA MA ADDITA "L'INCAPACITA' DEGLI ASSESSORI A DIALOGARE COI REGIONALI". (articolo di BresciaOggi del 30 ottobre 2009 di Mimmo Varone). Il governo amico in Regione boccia il Piano provinciale di gestione dei rifiuti che aveva compattato maggioranza e opposizione. Lo boccia soprattutto nella parte che tutela il territorio della Franciacorta e spiazza Lega Nord e Pdl del Broletto che ieri con una mozione hanno proposto la disubbidienza e affidato al presidente Daniele Molgora la mediazione per arrivare a un accordo. Le opposizioni l'hanno votata (unico contrario Giulio Arrighini di Lega Padana Lombardia) per non rompere quell'unità trovata in sede di approvazione e non indebolire l'azione a difesa del Paino, ma ha additato pure "l'incapacità degli assessori competenti a dialogare con quelli regionali, peraltro delle stesse forze plitiche, per evitare l'atto impositivo". Nel piano provinciale è contenuto un vincolo che impedisce nuovi impianti di incenerimento di rifiuti e nuove discariche nella zona di produzione delle uve destinate alle bollicine Docg e in una fascia di 500 metri esterna. La Regione ha diffidato il Broletto e ha prescritto modifiche e correzioni, nonché lo stralcio del vincolo sulla Franciacorta. Da qui la "disubbidienza" presentata dai capigruppo Pdl Diego Invernici e Lega Nord Stefano Borghesi, votata dal Consiglio. Il Pd con Maurizio Billante voleva un emendamento per sollecitare a non aderire all'indicazione della stessa Regione di trasformare la terza linea del termoutilizzatore di Lamarmora in linea per Rsu, ma è stata bocciata. Intanto, fuori della sala consiliare il Comitato ovest bresciano incitava (inascoltato) a chiedere al Pirellone di revocare il decreto "assurdo" (il 152/2006) che dà giudizio di compatibilità ambientale alla realizzazione di nuove cave a Cazzago e Travagliato. L'opposizione - si diceva- ha votato la "disubbidienza", ma con il mal di pancia. E Gianmarco Quadrini (Udc), che dietro la mozione vede più che altro il desiderio di mostrarsi "paladini della Franciacorta solo a parole", si chiede cosa facessero gli assessori al Territorio Giuseppe Romele e all'ambiente Stefano Dotti quando si doveva tutelare il piano provinciale. Arrighini avverte che la disubbidienza può portare al commissariamento del Broletto. "Rischiamo -replica Dotti-, se accadrà avrà un significato politico, dirà che la Provincia non accetta linee guida". Per il resto sono state approvate tre delibere e discusse alcune interrogazioni. Tra le prime, l'approvazione all'unanimità del regolamento della commissione provinciale espropri, una variazione di bilancio ovata a maggioranza che sposta un milione e 100 mila euro per l'impegno del piano anticrisi e altri 150mila per i maggiori oneri dall'acquisto di sale antighiaccio.

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