15 settembre 2009
11 settembre 2009
Perché il Comitato di Travagliato dice no alla discarica di amianto in cava Cerca (località Val Verde)
Sulla base di alcune indagini effettuate nel 2008 si è giunti a definire, in conformità con le leggi regionali, la ex cava Aquilini quale bosco. Di fatto in una relazione redatta a Travagliato nel Gennaio 2008, intitolata Relazione su indagine ornitologica qualitativa presso la ex cava Aquilini, emergono alcuni espetti che definiscono l’area in esame quale parco, per via della presenza di specie animali e vegetali. In particolare si legge:
- Dal punto di vista ambientale la cava in oggetto è un biotopo molto interessante, rigenerandosi in maniera completamente spontanea; infatti la presenza di essenze vegetali sia erbacee che arboree non è dovuta all’opera antropica bensì ad uno sviluppo completamente naturale. In provincia siti con queste caratteristiche sono estremamente rari se non inesistenti.
- Dal punto di vista ornitologico il periodo scelto per la valutazione qualitativa non risulta dei più idonei giacché la riproduzione delle varie specie è molto avanzata e gli animali tendono ad essere più elusivi ; inoltre non viene rilevato tutto ciò che attiene al periodo migratorio , oggetto magari di una futura ricerca.
- Sono state contattate le seguenti specie ornitologiche: upupa (Upupa epops); colombaccio (Columba palumbus), Tortora (Streptopelia turtur), cuculo (Cuculus canorus), Gufo comune (Asio otus), Allocco (Strix aluco), balestruccio (Delichon urbicum), merlo (Turdus merula), luì piccolo (Phylloscopus collybita), capinera (Sylvia atricapilla), pigliamosche (Muscicapa striata), usignolo (Luscinia megarhynchos), codirosso (Phoenicurus phoenicurus), saltimpalo (Saxicola Torquata), e poi rigogolo (Oriolus oriolus), averla piccola (Lanius collirio), cornacchia (Corvus corone), torno (Sturnus vulgaris), passero mattugio (Passer montanus), passera d'Italia (Passer italiane), fringuello (Fringilla coelebs), verdone comune o verdone (Carduelis chloris chloris), Cardellino (Carduelis carduelis), rondone (Apus apus), picchio rosso maggiore (Dendrocopos major, rondine comune (Hirundo rustica).
Infine si desidera ricordare che il territorio dell’Ovest Bresciano, e dunque non solo il comune di Travagliato, è da tempo soggetto ad azioni di devastazione del territorio che a lungo andare rischiano di causare un collasso ambientale. Di fatto nell’ultimo anno sono state approvate tre nuove discariche (due di inerti – Travagliato e Pedrocca - e una di amianto - Travagliato), sono state depositate due richieste di discarica di rifiuti speciali non pericolosi nell’Ate 14 - località Macogna – una delle quali in una dubbia condizione di approvazione (mentre la Regione Lombardia nega di aver mai approvato la discarica in oggetto, i Comuni dei paesi interessati interpretano i documenti regionali in modo assai differente), a cui si aggiungono le nuove linee di viabilità su strada e rotaia che chiuderanno la zona in oggetto entro un triangolo di traffico e smog (Tav, Bre-Be-Mi, Cordamolle, potenziamento tangenziale sud di Brescia, varianti 235, svincoli vari). Altrettanto critica la situazione della “Bissa” (Travagliato) in cui è prevista una nuova escavazione e la realizzazione di un laghetto artificiale a due passi dalla falda acquifera.
Il Comitato di Travagliato, opponendosi da tempo a queste “torture ambientali”, ha lo scopo di far capire che un territorio non può subire solo “pressioni ambientali” ma necessita anche di compensazioni, soprattutto in una provincia, quale quella di Brescia, tra le più inquinate d’Europa. Scopo è soprattutto quello di far comprendere l’importanza dei parchi verdi e del ripristino/salvaguardia della flora e fauna quali pesi che permettono alla bilancia della modernizzazione di concedere ancora ossigeno ai cittadini. Basta cemento sì ai parchi.
10 settembre 2009
CONFERENZA STAMPA CONTRO DISCARICA DI AMIANTO A SAN POLO - dichiarazione della portavoce
Di seguito la Conferenza Stampa del Gruppo Spontaneo di San Polo anti discarica di amianto tenutasi in p.za Loggia sabato 29 agosto. Il Comitato di Travagliato ha partecipato alla giornata e dà il suo appoggio e sostegno al gruppo con cui è in forte contatto.
"Brescia, 29/08/2009
Prima di ogni altra cosa vogliamo spiegare il motivo per cui ci troviamo qui: FACCIAMO IL PARCO DELLE CAVE!
Noi come Comitato spontaneo contro le nocività abbiamo deciso di impegnarci in questo senso.
Il nostro comitato è nato all’inizio di giugno dopo aver scoperto che all’interno della zona che il piano regolatore vigente destina a Parco delle Cave, si è deciso di realizzare un polo logistico della ditta ITALGROSS della famglia Odolini ed una discarica di amianto. La nostra opposizione oggi non riguarda solo queste due gravi nocività che ci sono state prospettare in primavera, ma anche la realizzazione del nuovo stadio e della cittadella dello sport che il nostro Sindaco ha annunciato di recente.
Fino a qualche mese fa sul sito ufficiale del Comune di Brescia era presente un bellissimo depliant che illustrava i parchi delle città, che ricordiamo essere stata recentemente riconosciuta la più verde d’Italia, e fra questi figurava il realizzando Parco delle Cave. Molti si domandano: ma se Brescia è un città con così tanto verde, come ci è stato ricordato anche dal Giornale di Brescia nei giorni scorsi, a che serve un nuovo parco?
Peccato che quando di ricorda tale primato non venga contemporaneamente ricordato che Brescia, insieme a tutta la pianura Padana, è una delle zone più inquinate del mondo ed è anche una delle città con il più alto tasso di PM10 nell’aria! E certo le realizzande BREBEMI e tangenziale est non vanno nella direzione di migliorarne la qualità nonostante i nostri amministratori vogliano farci credere il contrario.
Inoltre, mentre a Milano è stato dimostrato che con l’introduzione dell’ECOPASS l’inquinamento cittadino ne ha risentito positivamente, sempre i nostri amministratori hanno pensato bene di aprire al traffico la ZTL così come promesso in campagna elettorale, per favorire lo sviluppo del commercio cittadino che altrimenti a loro dire sarebbe morto; non ha importanza se poi a morire nel vero senso della parola sono i cittadini.
Così, a fronte del futuro ulteriore peggioramento della qualità dell’aria cittadina (nonostante quanto stabilito dal Protocollo di Kioto firmato anche dall’Italia), si sta “giustamente” pensando di sopprimere un enorme polmone verde che se mantenuto “rischierebbe” di contenerne gli effetti negativi.
E’ appunto contro la miopia di coloro che ci amministrano, oltre che di chi li ha votati, che abbiamo deciso di difendere il PARCO DELLE CAVE opponendoci a tutti gli interventi che vanno a minarne la realizzazione e cominciando dalla discarica di amianto non perché sia la più importante, ma perché sembra essere la più imminente.
La Regione Lombardia ha già emesso il documento denominato V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) con il quale autorizza la ditta PROFACTA che fa capo alla famiglia Faustini, a realizzare una discarica nella quale verranno conferiti 80.000 M3 di amianto (una volumetria pari al Crystal Palace) provenienti da tutta la regione. E questo a circa 100 MT dall’abitato di S. Polo, zona già gravemente compromessa dalla presenza dell’Alfa Acciai e dal traffico di tangenziale e autostrada (nei cui pressi era presente una centralina di rilevamento della qualità dell’aria che è stata da tempo rimossa perché restituiva dati troppo alti).
Nello stesso territorio sono già presenti numerose discariche di materiali di ogni genere, compreso il Cesio 137 (radioattivo) oltre ad una notevole quantità di cave: è appunto a causa del notevole degrado del luogo che la Provincia e la Regione hanno individuato questo posto per attivare la discarica di amianto. Visto che le nocività sono già presenti in gran quantità non c’è motivo per non aggiungerne altre. Tutt’al più sopra ci costruiremo campi da calcio, tennis o altro.
Ma quale genitore si sentirebbe tranquillo al pensiero di suo figlio che pratica una sana disciplina sportiva sopra 80.000 M3 di amianto?
La vera riqualificazione del sito, secondo noi, non può passare attraverso la devastazione dello stesso, ma passa attraverso la bonifico ed il ripristino delle condizioni ottimali per lo sviluppo naturale delle biodiversità già presenti ed il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Per lo smaltimento dell’amianto ci sono diverse altre soluzioni da prendere in considerazione: soluzioni che prevedono la sua inertizzazione trasformandolo in sostanze non più pericolose, soluzioni già messe in atto da altri paesi esteri, ma anche da alcune regioni italiane.
Perché la Lombardia, la regione più ricca d’Italia, non imbocca al più presto questa strada dimostrando così di non diventare sempre più ricca a scapito della salute dei suoi abitanti.
Comitato Spontaneo contro le Nocività"
L'indirizzo mail del nostro comitato è bresciacontrolenocivita@gmail.com, mentre l'indirizzo del sito è www.bresciacontrolenocivita.wordpress.com/
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